giovedì 26 gennaio 2012

IL MIO RECAPITO

Per chi volesse contattarmi, scrivetemi una e-mail al seguente indirizzo:

cinzia.grossi@live.it

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La storia di Alice e Vittoria...tra gioia e amarezze!

Vi riporto qui di seguito la storia di Alice e Vittoria, gentilmente raccontata dal loro papà Andrea per esser in qualche modo d'aiuto a chi di voi si trova ad affrontare questa sindrome o cerca info su di essa per vari motivi.

La loro è una storia a lieto fine...quindi con finale gioioso! Ma comprende anche tante amarezze! Prima di raccontarvela, voglio evedenziarne una di queste amarezze.

Io nella mia esperienza non l'avevo precisato...ma ora mi sembra doveroso farlo: anche io mi rivolsi inizialmente all'Artemisia di Roma e, più precisamente, al prof. Giorlandino e mi vennero dette le stesse identiche cose che ora, dopo quasi quattro anni, sono state ripetute ad Andrea e sua moglie...NON E' POSSIBILE!!!

Mi domando allora a quante altre coppie siano state date queste sentenze in questi anni e quante di loro, fidandosi di questo verdetto, non si sono rivolte a dottori competenti in materia, come quelli del Buzzi.

Bisogna fare qualcosa per evitare che questo non accada più...ma come fare?

Intanto che ci si pensa, accetto proposte e vi riporto di seguito la storia promessa, augurando alle piccole Vittoria e Alice un futuro pieno di salute e cose belle perchè se le sono veramente guadagnate!! Un bacio grande piccole principesse!!



Mi chiamo Andrea e questa è la nostra storia. Il 28 giugno 2011 mia moglie scopre di essere in attesa di due gemelli.

Il 5 luglio l’ecografia evidenzia una gravidanza monocoriale biamniotica.
Per la ginecologa e l’ecografista non c’è alcuna accortezza da seguire: si
tratta di una gravidanza come le altre “al massimo la pancia diventerà un po’ più grande”.

Fissiamo per venerdì 2 settembre (XVII settimana) l’amniocentesi con il prof. Giorlandino presso l’Artemisia di Roma. Dalla premorfologica risultano due femminucce, per il resto tutto normale. In fase di amnio Giorlandino si accorge che su un feto il liquido è insufficiente per essere prelevato e allo stesso tempo diagnostica una trasfusione feto fetale, al primo stadio. La sua
analisi va oltre: “Cari signori siamo ancora al primo stadio, la vescica di un feto si vede appena. Potrei eseguire un laser ma da quello che ho potuto notare nel vostro caso sarebbe inutile. Io procederei con ripetute amnio riduzioni con solo il 50 per cento delle possibilità che le gemelle possano farcela, non escludendo eventuali patologie neurologiche”.

Durante il week end proviamo autonomamente a documentarci sul web e grazie al blog di Cinzia scopriamo la tecnica della laser coagulazione praticata a Milano o a Brescia. Lunedì mattina decido di chiamare il Buzzi di Milano con il numero trovato sul loro sito internet. Al telefono mi chiedono di inviare la cartella clinica e di aspettare loro notizie. Nel giro di mezz’ora veniamo
richiamati: appuntamento fissato per giovedì. Al Buzzi ci dicono che possono operare ma ci avvertono sui rischi: 33 per cento salve tutte e due le gemelle, 33 per cento salva una solo gemella e 33 per cento morte di entrambe. Alla XIX settimana mia moglie, passata al II stadio, viene operata dall’equipe della Terapia Fetale diretta dalla dott.ssa Rustico. L’intervento sembra essere andato bene, ma i medici ci invitano a tenere i piedi per terra poiché il rischio di recidiva o di complicazioni non può essere escluso totalmente fino al parto. Per questo ci ordinano di effettuare un’ecografia a settimana (a Roma ci indicano il Centro per la Tutela della Salute della Donna e del Bambino) e un controllo al mese al Buzzi.

Salto alle liete conclusioni: alla XXXVI settimana, il 10 gennaio 2012, sono nate Alice e Vittoria e stanno bene.

Per maggiori informazioni non esitate a scivermi: okoveos@gmail.com